PALERMO - OLTRE 4.000 PRESENZE AL FESTIVAL DI MORGANA
Festival di Morgana 2022, raggiunte le oltre 4000 presenze
Dal 3 al 13 novembre racconti, performance e suggestioni dall’antica Persia, da Egitto, Inghilterra, Spagna, Israele hanno affascinato grandi e piccini
È stata subito una gioiosa corsa alla prenotazione, una ricerca dello spettacolo imperdibile, dell’appuntamento da condividere con tutta la famiglia o del viaggio teatrale in solitaria o con un gruppo di amici.
L’edizione 2022 del Festival di Morgana – che si è svolta dal 3 al 13 novembre – si è appena chiusa con più di 4000 presenze e tutti gli eventi sold-out tra spettacoli, incontri, mostre, proiezioni, laboratori, letture ad alta voce.
Un festival che, in questa edizione numero 47, ha portato con sé un carico di racconti e affabulazioni di terre lontane. L’antica Persia, l’Egitto, Israele: terre che per la narrazione sono insieme radici e ali. Da questi luoghi remoti e misteriosi spesso si sono infatti diffusi racconti in forma scritta e orale che hanno sorvolato tempi e spazi, fino ad approdare a noi con le ali d’oro della narrazione, fino a diventare un’unica storia universale.
Una narrazione universale di cui fanno parte a pieno titolo i pupi e i narratori siciliani, come chi accoglie il pubblico in un... “camionteatro”, o chi addirittura lo conduce nelle profondità di un piccolo oceano, in cui accade di tutto.
Un racconto senza età, dislocato, oltre che al Museo delle Marionette Antonio Pasqualino - centro operativo e di spettacolo – nelle chiese di S. Mattia Apostolo dei Crociferi, SS. Euno e Giuliano e all’Istituto scolastico Rita Borsellino di Piazza Magione.
“Un’affluenza che ci gratifica, e ci spinge a proseguire a fare e a comunicare cultura con ogni mezzo a disposizione. Il Festival di Morgana – commenta il direttore del Museo delle Marionette, Rosario Perricone – è il culmine di un’attività che dura tutto l’anno. Siamo particolarmente orgogliosi del fatto che l’accesso al Festival sia stato gratuito, dando la possibilità veramente a tutti di andare a teatro. E, al di là del bellissimo risultato raggiunto, i bambini che giocavano davanti al museo o alle chiese coinvolte prima dell’inizio dello spettacolo sono la nostra vittoria più grande”.
Dal 3 al 13 novembre racconti, performance e suggestioni dall’antica Persia, da Egitto, Inghilterra, Spagna, Israele hanno affascinato grandi e piccini
È stata subito una gioiosa corsa alla prenotazione, una ricerca dello spettacolo imperdibile, dell’appuntamento da condividere con tutta la famiglia o del viaggio teatrale in solitaria o con un gruppo di amici.
L’edizione 2022 del Festival di Morgana – che si è svolta dal 3 al 13 novembre – si è appena chiusa con più di 4000 presenze e tutti gli eventi sold-out tra spettacoli, incontri, mostre, proiezioni, laboratori, letture ad alta voce.
Un festival che, in questa edizione numero 47, ha portato con sé un carico di racconti e affabulazioni di terre lontane. L’antica Persia, l’Egitto, Israele: terre che per la narrazione sono insieme radici e ali. Da questi luoghi remoti e misteriosi spesso si sono infatti diffusi racconti in forma scritta e orale che hanno sorvolato tempi e spazi, fino ad approdare a noi con le ali d’oro della narrazione, fino a diventare un’unica storia universale.
Una narrazione universale di cui fanno parte a pieno titolo i pupi e i narratori siciliani, come chi accoglie il pubblico in un... “camionteatro”, o chi addirittura lo conduce nelle profondità di un piccolo oceano, in cui accade di tutto.
Un racconto senza età, dislocato, oltre che al Museo delle Marionette Antonio Pasqualino - centro operativo e di spettacolo – nelle chiese di S. Mattia Apostolo dei Crociferi, SS. Euno e Giuliano e all’Istituto scolastico Rita Borsellino di Piazza Magione.
“Un’affluenza che ci gratifica, e ci spinge a proseguire a fare e a comunicare cultura con ogni mezzo a disposizione. Il Festival di Morgana – commenta il direttore del Museo delle Marionette, Rosario Perricone – è il culmine di un’attività che dura tutto l’anno. Siamo particolarmente orgogliosi del fatto che l’accesso al Festival sia stato gratuito, dando la possibilità veramente a tutti di andare a teatro. E, al di là del bellissimo risultato raggiunto, i bambini che giocavano davanti al museo o alle chiese coinvolte prima dell’inizio dello spettacolo sono la nostra vittoria più grande”.