RAGUSA - CISL E UGL REPLICANO, SENZA POLEMICA, AL CONSIGLIERE SPADOLA SUI SEI LAVORATORI DEL SERVIZIO IDRICO RIMASTI SENZA OCCUPAZIONE.
I LAVORATORI DEL SERVIZIO IDRICO ESTROMESSI E ALCUNE COSE CHE IL CONSIGLIERE M5S SPADOLA FORSE NON SA. FISASCAT-CISL E UGL TERZIARIO: "NON VOGLIAMO POLEMIZZARE MA, INTANTO, IL RISULTATO FINALE E´ CHE SEI PERSONE SONO RIMASTE SENZA L´OCCUPAZIONE CHE ERA STATA LORO ASSICURATA ANCHE DOPO IL PROTOCOLLO SOTTOSCRITTO IN PREFETTURA A RAGUSA"
"Nessuna volontà di mistificare. Ma, anzi, proprio per onore della verità, intendiamo controreplicare al consigliere comunale del Movimento Cinque Stelle, Filippo Spadola, a proposito delle problematiche con cui stanno facendo i conti i sei lavoratori un tempo del servizio idrico che, nel dicembre scorso, non sono stati riassorbiti dalla nuova ditta, con buona pace della clausola di salvaguardia che ora è stata approvata in seno al civico consesso. Circostanza che ha il sapore di una beffa". Così il segretario territoriale della Fisascat-Cisl, Salvatore Scannavino, che sulla delicata vicenda torna a dire la sua, stavolta assieme a Giuseppe Cappello, reggente il settore terziario dell´Ugl Ragusa. "Il consigliere Spadola, contro cui non polemizziamo ma che forse non ben conosce la materia – aggiungono i sindacalisti – ha dimenticato che l´articolo 173 del decreto legislativo 152/2006 impedisce ai sei esclusi, almeno finora, di potere usufruire del passaggio diretto e immediato al nuovo gestore, in questo caso l´Ato idrico. Il consigliere Spadola, inoltre, non ricorda che il protocollo sottoscritto il 24 dicembre scorso contemplava l´impegno dell´Amministrazione comunale a monitorare il passaggio, facendo il possibile affinché tutti i dipendenti potessero transitare nella nuova cooperativa. Naturalmente nulla di tutto questo è accaduto. E naturalmente non capiamo a chi dovremmo rivolgerci per esprimere le nostre lagnanze se non proprio all´Amministrazione comunale. E´ vero che i sei lavoratori, grazie a una iniziativa della coop che gestisce il servizio, di concerto con la Giunta municipale, hanno ottenuto la possibilità di espletare, almeno per ora, un´altra attività lavorativa. Se però per il consigliere Spadola non è un problema che dopo vent´anni di conduzione di impianti idrici, queste sei persone siano state destinate ad altre mansioni, chiaramente inferiori e di parecchio, per noi del sindacato lo è. A maggior ragione se si considera che, in questo modo, i dipendenti in questione perderanno l´occasione di transitare nell´Ato idrico. Non vogliamo mettere in dubbio che l´assessore al ramo si sia speso più volte, convocando tavoli e cercando di individuare la migliore soluzione. Ma le risposte attese non sono, purtroppo, arrivate. E ci dispiace sottolineare che l´avevamo detto e previsto. Più volte era stata ventilata, da parte nostra, questa catastrofe dei licenziamenti che puntualmente si è avverata, mentre dall´altra parte si spingeva per un bando che avrebbe dovuto essere rivoluzionario, con l´arrivo di chissà chi per la gestione del servizio. Di fatto poco o nulla è cambiato rispetto al passato. Solo costi aggiuntivi per la collettività e meno lavoratori impiegati. Era questa la rivoluzione che ci si attendeva? Inoltre, nel protocollo stipulato, l´Amministrazione aveva assunto un preciso impegno sull´utilizzo delle risorse economiche (il cosiddetto "quinto d´obbligo") derivanti dal ribasso d´asta che avrebbero potuto essere utilizzate per il riassorbimento dei dipendenti inizialmente estromessi, magari con le stesse mansioni. Circostanza che, purtroppo, ad oggi, non si è ancora verificata".
Ragusa, lì 23 giugno 2016
F.to Salvatore Scannavino – Fisascat Cisl Ragusa-Siracusa
Giuseppe Cappello – Ugl terziario Ragusa
"Nessuna volontà di mistificare. Ma, anzi, proprio per onore della verità, intendiamo controreplicare al consigliere comunale del Movimento Cinque Stelle, Filippo Spadola, a proposito delle problematiche con cui stanno facendo i conti i sei lavoratori un tempo del servizio idrico che, nel dicembre scorso, non sono stati riassorbiti dalla nuova ditta, con buona pace della clausola di salvaguardia che ora è stata approvata in seno al civico consesso. Circostanza che ha il sapore di una beffa". Così il segretario territoriale della Fisascat-Cisl, Salvatore Scannavino, che sulla delicata vicenda torna a dire la sua, stavolta assieme a Giuseppe Cappello, reggente il settore terziario dell´Ugl Ragusa. "Il consigliere Spadola, contro cui non polemizziamo ma che forse non ben conosce la materia – aggiungono i sindacalisti – ha dimenticato che l´articolo 173 del decreto legislativo 152/2006 impedisce ai sei esclusi, almeno finora, di potere usufruire del passaggio diretto e immediato al nuovo gestore, in questo caso l´Ato idrico. Il consigliere Spadola, inoltre, non ricorda che il protocollo sottoscritto il 24 dicembre scorso contemplava l´impegno dell´Amministrazione comunale a monitorare il passaggio, facendo il possibile affinché tutti i dipendenti potessero transitare nella nuova cooperativa. Naturalmente nulla di tutto questo è accaduto. E naturalmente non capiamo a chi dovremmo rivolgerci per esprimere le nostre lagnanze se non proprio all´Amministrazione comunale. E´ vero che i sei lavoratori, grazie a una iniziativa della coop che gestisce il servizio, di concerto con la Giunta municipale, hanno ottenuto la possibilità di espletare, almeno per ora, un´altra attività lavorativa. Se però per il consigliere Spadola non è un problema che dopo vent´anni di conduzione di impianti idrici, queste sei persone siano state destinate ad altre mansioni, chiaramente inferiori e di parecchio, per noi del sindacato lo è. A maggior ragione se si considera che, in questo modo, i dipendenti in questione perderanno l´occasione di transitare nell´Ato idrico. Non vogliamo mettere in dubbio che l´assessore al ramo si sia speso più volte, convocando tavoli e cercando di individuare la migliore soluzione. Ma le risposte attese non sono, purtroppo, arrivate. E ci dispiace sottolineare che l´avevamo detto e previsto. Più volte era stata ventilata, da parte nostra, questa catastrofe dei licenziamenti che puntualmente si è avverata, mentre dall´altra parte si spingeva per un bando che avrebbe dovuto essere rivoluzionario, con l´arrivo di chissà chi per la gestione del servizio. Di fatto poco o nulla è cambiato rispetto al passato. Solo costi aggiuntivi per la collettività e meno lavoratori impiegati. Era questa la rivoluzione che ci si attendeva? Inoltre, nel protocollo stipulato, l´Amministrazione aveva assunto un preciso impegno sull´utilizzo delle risorse economiche (il cosiddetto "quinto d´obbligo") derivanti dal ribasso d´asta che avrebbero potuto essere utilizzate per il riassorbimento dei dipendenti inizialmente estromessi, magari con le stesse mansioni. Circostanza che, purtroppo, ad oggi, non si è ancora verificata".
Ragusa, lì 23 giugno 2016
F.to Salvatore Scannavino – Fisascat Cisl Ragusa-Siracusa
Giuseppe Cappello – Ugl terziario Ragusa