RAGUSA - DOPO LA PRESA DI POSIZIONE DI 12 CONSIGLIERI DELLA CAM-COM FAVOREVOLI ALL´ACCORPAMENTO CON CATANIA E SIRACUSA, 11 ASSOCIAZIONI CHIEDONO LA REVOCA DELL´ATTO, ATTACCANO IL PRESIDENTE PEPPINO GIANNONE E INVOCANO L´ INTERVENTO DELLA MAGISTRATURA.
Il Presidente della Camera di Commercio di Ragusa Peppino Giannone più volte in questi giorni ha commentato la delibera di revoca da parte del Consiglio Camerale di Siracusa dall´accorpamento della nuova Camera di Commercio Catania Ragusa e Siracusa, sostenendo tesi distorte e fuorvianti che creano solo disinformazione e disagio nelle imprese e nei cittadini, accennando addirittura a presunti giochi di interesse che vedrebbero la Camera di Commercio di Siracusa direttamente coinvolta.
Nulla di più distorto!
Come si può pensare di procedere in un percorso segnato sin dal principio da palesi irregolarità e dalla mistificazione dei reali pesi di rappresentatività delle parti interessate? Per usare il linguaggio calcistico tanto caro al presidente Giannone, a nessuno piace giocare partite il cui risultato è condizionato non da ciò che accade in campo tra le squadre schierate, ma dalle scelte scellerate di un arbitro palesemente schierato. Con coraggio le scriventi Associazioni hanno invece denunciato sin da subito al Ministero, alla Regione cui è demandato il controllo su tali processi, al Tribunale Amministrativo e financo alla Magistratura le irregolarità commesse e il grave pregiudizio per una corretta ed equilibrata rappresentatività di tutti i territori e delle loro diverse componenti. Del resto è questa la stessa ragion d´essere degli organismi intermedi come la Camera di Commercio, accorpata o no: costituire un luogo in cui democraticamente sono rappresentate, nel rispetto del ruolo economico e sociale di ciascuno, le diverse forze produttive del territorio.
Dopo aver chiesto vanamente la nomina di un nuovo commissario ad acta dotato di poteri di verifica del processo amministrativo contestato, la decisione di revocare l´accorpamento è stata quindi per il consiglio camerale di Siracusa l´estrema ratio, l´ultima responsabile denuncia a voce alta contro un procedimento gravemente inquinato da vizi di legittimità e da incoerente interpretazione dei dati a disposizione, che hanno indotto a presentare circostanziate denuncie alla competente Procura della Repubblica. Ma cosa induce il presidente Giannone a difendere un processo amministrativo su cui gravano pesanti sospetti di irregolarità? Forse l´entrata in vigore del decreto Madia che finalmente sottrae la definizione delle regole del gioco all´arbitrio dei singoli commissari e fissa regole a tutela della democrazia e della rappresentanza?
Noi continueremo a rifiutare un accorpamento che non risponda a rigorosi criteri di trasparenza e legittimità, in grado di garantire il corretto e democratico rispetto delle regole della rappresentanza e siamo convinti che il nuovo commissario della Camera di Commercio di Siracusa non annullerà la delibera di revoca perché questo si sarebbe in atto antidemocratico, in spregio alle istituzioni ed alle imprese rappresentate.
La revoca è una scelta per la legittimità, dal senso profondo, di coraggio e responsabilità - accompagnata da numerose denuncie a vari livelli - che potrebbe non essere compresa dall´uomo della strada ma che invece non può sfuggire – come sembra invece sfuggire al presidente Giannone – a chi vive ogni giorno la realtà delle istituzioni di rappresentanza come la Camera di Commercio.
Le scriventi Associazioni non sono affatto sole in questa battaglia di legalità, trasparenza, rappresentanza e protagonismo del territorio: nei prossimi giorni si terrà un incontro con i Sindaci e martedi 19 Luglio a Palermo l´audizione con la Commissione regionale ARS attività produttive.
CNA, CONFINDUSTRIA, SICILIA IMPRESE, CONFARTIGIANATO, CLAAI, CONFESERCENTI, LEGACOOP, CONFCOOPERATIVE, AGCI, CONFAGRICOLTURA, CIA.
Nulla di più distorto!
Come si può pensare di procedere in un percorso segnato sin dal principio da palesi irregolarità e dalla mistificazione dei reali pesi di rappresentatività delle parti interessate? Per usare il linguaggio calcistico tanto caro al presidente Giannone, a nessuno piace giocare partite il cui risultato è condizionato non da ciò che accade in campo tra le squadre schierate, ma dalle scelte scellerate di un arbitro palesemente schierato. Con coraggio le scriventi Associazioni hanno invece denunciato sin da subito al Ministero, alla Regione cui è demandato il controllo su tali processi, al Tribunale Amministrativo e financo alla Magistratura le irregolarità commesse e il grave pregiudizio per una corretta ed equilibrata rappresentatività di tutti i territori e delle loro diverse componenti. Del resto è questa la stessa ragion d´essere degli organismi intermedi come la Camera di Commercio, accorpata o no: costituire un luogo in cui democraticamente sono rappresentate, nel rispetto del ruolo economico e sociale di ciascuno, le diverse forze produttive del territorio.
Dopo aver chiesto vanamente la nomina di un nuovo commissario ad acta dotato di poteri di verifica del processo amministrativo contestato, la decisione di revocare l´accorpamento è stata quindi per il consiglio camerale di Siracusa l´estrema ratio, l´ultima responsabile denuncia a voce alta contro un procedimento gravemente inquinato da vizi di legittimità e da incoerente interpretazione dei dati a disposizione, che hanno indotto a presentare circostanziate denuncie alla competente Procura della Repubblica. Ma cosa induce il presidente Giannone a difendere un processo amministrativo su cui gravano pesanti sospetti di irregolarità? Forse l´entrata in vigore del decreto Madia che finalmente sottrae la definizione delle regole del gioco all´arbitrio dei singoli commissari e fissa regole a tutela della democrazia e della rappresentanza?
Noi continueremo a rifiutare un accorpamento che non risponda a rigorosi criteri di trasparenza e legittimità, in grado di garantire il corretto e democratico rispetto delle regole della rappresentanza e siamo convinti che il nuovo commissario della Camera di Commercio di Siracusa non annullerà la delibera di revoca perché questo si sarebbe in atto antidemocratico, in spregio alle istituzioni ed alle imprese rappresentate.
La revoca è una scelta per la legittimità, dal senso profondo, di coraggio e responsabilità - accompagnata da numerose denuncie a vari livelli - che potrebbe non essere compresa dall´uomo della strada ma che invece non può sfuggire – come sembra invece sfuggire al presidente Giannone – a chi vive ogni giorno la realtà delle istituzioni di rappresentanza come la Camera di Commercio.
Le scriventi Associazioni non sono affatto sole in questa battaglia di legalità, trasparenza, rappresentanza e protagonismo del territorio: nei prossimi giorni si terrà un incontro con i Sindaci e martedi 19 Luglio a Palermo l´audizione con la Commissione regionale ARS attività produttive.
CNA, CONFINDUSTRIA, SICILIA IMPRESE, CONFARTIGIANATO, CLAAI, CONFESERCENTI, LEGACOOP, CONFCOOPERATIVE, AGCI, CONFAGRICOLTURA, CIA.