RAGUSA - L'ASP REPLICA AL NURSIND SULLA GESTIONE COVID
Modello organizzativo gestione pazienti Covid, replica al Nursind
In riferimento alla nota del sindacato Nursind, si precisa che il modello organizzativo adottato dall’ASP di Ragusa (le cosiddette “bolle”) per la gestione dei pazienti sintomatici o paucisintomatici positivi al SARS-CoV-2, aderisce pienamente al D.A. n.625 del 14/07/22, che prevede, appunto, la creazione di stanze di degenza presso i reparti ospedalieri specialistici.
Allo stato attuale, il ricovero di pazienti positivi al SARS-CoV-2 nei reparti specialistici dell’ospedale “Giovanni Paolo II”, risulta occasionale e, come conferma il Direttore sanitario del presidio, dott. Giuseppe Cappello, “non ha comportato carichi di lavoro aggiuntivi tali da evidenziare un’insufficienza di personale. Ciò è possibile grazie alla presenza di un’area indistinta di Pronto soccorso, ove i pazienti affetti da Covid vengono smistati in base alle reali esigenze di cura e, solo nei casi richiesti, trasferiti in reparto”.
In relazione ai percorsi, richiamando le direttive dell’assessorato, si evidenzia che il trasporto del paziente all’esterno della stanza di degenza per l’effettuazione di indagini specialistiche o esami strumentali, deve essere limitato allo stretto necessario. E avviene, inoltre, in situazioni di piena sicurezza: il paziente, infatti, è tenuto a indossare la mascherina chirurgica o FFP2 (in base alle condizioni cliniche del soggetto), mentre il personale indossa i dispositivi di protezione previsti.
Relativamente alla procedura di vestizione e svestizione del personale ospedaliero, l’ASP di Ragusa fa riferimento alle procedure individuate dal Servizio di Prevenzione e Protezione. Nel caso in cui vengano ricoverati pazienti Covid all’interno dei reparti non dedicati esclusivamente ad essi (come nella fattispecie riportata dal Nursind), “le procedure di vestizione e svestizione devono essere effettuate davanti alla stanza del paziente. All’atto della svestizione, tutti i DPI (dispositivi di protezione individuale), compreso il facciale filtrante, devono essere cestinati nei contenitori per rifiuti sanitari a rischio infettivo”.
dott. Paolo Mandarà
Collaboratore amministrativo per la comunicazione istituzionale
Direzione strategica - ASP Ragusa
In riferimento alla nota del sindacato Nursind, si precisa che il modello organizzativo adottato dall’ASP di Ragusa (le cosiddette “bolle”) per la gestione dei pazienti sintomatici o paucisintomatici positivi al SARS-CoV-2, aderisce pienamente al D.A. n.625 del 14/07/22, che prevede, appunto, la creazione di stanze di degenza presso i reparti ospedalieri specialistici.
Allo stato attuale, il ricovero di pazienti positivi al SARS-CoV-2 nei reparti specialistici dell’ospedale “Giovanni Paolo II”, risulta occasionale e, come conferma il Direttore sanitario del presidio, dott. Giuseppe Cappello, “non ha comportato carichi di lavoro aggiuntivi tali da evidenziare un’insufficienza di personale. Ciò è possibile grazie alla presenza di un’area indistinta di Pronto soccorso, ove i pazienti affetti da Covid vengono smistati in base alle reali esigenze di cura e, solo nei casi richiesti, trasferiti in reparto”.
In relazione ai percorsi, richiamando le direttive dell’assessorato, si evidenzia che il trasporto del paziente all’esterno della stanza di degenza per l’effettuazione di indagini specialistiche o esami strumentali, deve essere limitato allo stretto necessario. E avviene, inoltre, in situazioni di piena sicurezza: il paziente, infatti, è tenuto a indossare la mascherina chirurgica o FFP2 (in base alle condizioni cliniche del soggetto), mentre il personale indossa i dispositivi di protezione previsti.
Relativamente alla procedura di vestizione e svestizione del personale ospedaliero, l’ASP di Ragusa fa riferimento alle procedure individuate dal Servizio di Prevenzione e Protezione. Nel caso in cui vengano ricoverati pazienti Covid all’interno dei reparti non dedicati esclusivamente ad essi (come nella fattispecie riportata dal Nursind), “le procedure di vestizione e svestizione devono essere effettuate davanti alla stanza del paziente. All’atto della svestizione, tutti i DPI (dispositivi di protezione individuale), compreso il facciale filtrante, devono essere cestinati nei contenitori per rifiuti sanitari a rischio infettivo”.
dott. Paolo Mandarà
Collaboratore amministrativo per la comunicazione istituzionale
Direzione strategica - ASP Ragusa