RAGUSA - RICORDATO IL GRAVE INCIDENTE SUL LAVORO, CHE 60 ANNI FA COSTO´ LA VITA A SEBASTIANO OCCHIPINTI.
26 Settembre 1955 - 26 Settembre 2015,
Oggi 26 Settembre 2015, ricorrono i sessant´anni del tragico incidente che è costata la vita a Sebastiano Occhipinti, mentre era intento a lavorare al cantiere per l´edificazione della Banca d´Italia di Ragusa, era un giovane di ventinove anni con la voglia di fare e di vivere che è tipica di quell´età e con una famiglia che attendeva ogni sera il suo ritorno a casa per ritrovarsi e raccontarsi, quel giorno lui non ha fatto più rientro a casa, è rimasto per sempre lì in quel cantiere che è stato teatro di una tragedia indescrivibile per lui, che lì ha lasciato tutti i suoi sogni e le sue speranze e per la sua famiglia che ha sofferto come non lo si augura neppure al peggior nemico.
Molti anni sono passati, sessanta appunto, ma molto poco è migliorato sul fronte reale della sicurezza sul lavoro e purtroppo quasi ogni giorno si contano morti e feriti sul lavoro con numeri da guerra che fanno rabbrividire, specie in un Paese che ormai si sente moderno ed avanzato, ma dov´è moderno, in che cosa è avanzato?
Per anni questa storia è rimasta volutamente dentro le mura di un privato che ha cercato di cicatrizzare, fino a quando il Presidente della Repubblica Italiana, Sen. Giorgio Napolitano, gli ha conferito la Stella al Merito del Lavoro "Alla Memoria " con titolo di " Maestro del Lavoro " ed è stato riconosciuto dalla stessa Presidenza quale "simbolo" delle morti bianche, da allora si è iniziato a raccontare la vicenda di quest´uomo semplice, del suo impegno, della sua passione, del suo rispetto per le Istituzioni, della forte abnegazione e del suo merito e valore civile dando un senso alla sua morte, giustizia simbolica ed accendendo un faro importante sul tema delle morti bianche, visto e raccontato da chi quella tragedia l´ha vissuta sulla propria pelle nel piu assordante silenzio istituzionale, per lo meno nel caso di Sebastiano Occhipinti non si è parlato di "perbenismo di facciata", ma di "indifferenza sfacciata".
Oggi, Sebastiano Occhipinti, starebbe per compiere novant´anni, invece da sessant´anni non torna più a casa, per alcuni tutto ciò non conterà nulla, per altri sarà il decorato della Repubblica Italiana, per altri il parente o l´amico mai dimenticato, per noi è solo e semplicemente nostro nonno e siamo fiere di somigliargli così tanto.
Valentina e Alessandra Spadaro
Ragusa, 26 Settembre 2015
Oggi 26 Settembre 2015, ricorrono i sessant´anni del tragico incidente che è costata la vita a Sebastiano Occhipinti, mentre era intento a lavorare al cantiere per l´edificazione della Banca d´Italia di Ragusa, era un giovane di ventinove anni con la voglia di fare e di vivere che è tipica di quell´età e con una famiglia che attendeva ogni sera il suo ritorno a casa per ritrovarsi e raccontarsi, quel giorno lui non ha fatto più rientro a casa, è rimasto per sempre lì in quel cantiere che è stato teatro di una tragedia indescrivibile per lui, che lì ha lasciato tutti i suoi sogni e le sue speranze e per la sua famiglia che ha sofferto come non lo si augura neppure al peggior nemico.
Molti anni sono passati, sessanta appunto, ma molto poco è migliorato sul fronte reale della sicurezza sul lavoro e purtroppo quasi ogni giorno si contano morti e feriti sul lavoro con numeri da guerra che fanno rabbrividire, specie in un Paese che ormai si sente moderno ed avanzato, ma dov´è moderno, in che cosa è avanzato?
Per anni questa storia è rimasta volutamente dentro le mura di un privato che ha cercato di cicatrizzare, fino a quando il Presidente della Repubblica Italiana, Sen. Giorgio Napolitano, gli ha conferito la Stella al Merito del Lavoro "Alla Memoria " con titolo di " Maestro del Lavoro " ed è stato riconosciuto dalla stessa Presidenza quale "simbolo" delle morti bianche, da allora si è iniziato a raccontare la vicenda di quest´uomo semplice, del suo impegno, della sua passione, del suo rispetto per le Istituzioni, della forte abnegazione e del suo merito e valore civile dando un senso alla sua morte, giustizia simbolica ed accendendo un faro importante sul tema delle morti bianche, visto e raccontato da chi quella tragedia l´ha vissuta sulla propria pelle nel piu assordante silenzio istituzionale, per lo meno nel caso di Sebastiano Occhipinti non si è parlato di "perbenismo di facciata", ma di "indifferenza sfacciata".
Oggi, Sebastiano Occhipinti, starebbe per compiere novant´anni, invece da sessant´anni non torna più a casa, per alcuni tutto ciò non conterà nulla, per altri sarà il decorato della Repubblica Italiana, per altri il parente o l´amico mai dimenticato, per noi è solo e semplicemente nostro nonno e siamo fiere di somigliargli così tanto.
Valentina e Alessandra Spadaro
Ragusa, 26 Settembre 2015