VITTORIA - CARMELO COMISI SI RIVOLGE A BABBO NATALE VISTO CHE LA CITTA´ NON E´ GESTITA OPPORTUNAMENTE DA CHI DOVREBBE.
Caro Babbo Natale,
sebbene tu sia lappone mi rivolgo a te perché in questo periodo sei la persona più influente alla quale ci si possa rivolgere, certo, a pensarci bene, il festeggiato non sei tu ma visto che quell’altro è un bambino preferisco chiedere a te, se non altro per rispetto alla tua canizie.
La prossima settimana sarà la notte in cui porterai i regali entrando dai camini e, sebbene qui a Vittoria camini ce ne siano pochi, sono sicuro che saranno diverse le persone che riceveranno dei regali, magari non da parte tua ma di sicuro li riceveranno. Purtroppo però viviamo in un periodo brutto, in particolar modo nella nostra città: molte persone non hanno lavoro, molti si arrabattano e parecchi di quelli che un tempo non avevano grossi problemi adesso arrivano a stento alla fine del mese. Quindi, da bravo cittadino, sinceramente mi preoccupo per loro e, sebbene difficilmente tu avrai in programma di visitare le loro case, e non esclusivamente perché sono povere e perciò prive di camino o di qualche altra forma di riscaldamento, ti prego di portare a loro quanto meno lo spirito del Natale; che non è certo quello fatto di suoni, luci e colori, guarnito magari da una pista sul ghiaccio in stile Rockefeller Center, bensì quello spirito di amore, solidarietà e condivisione di cui da diversi anni ormai Vittoria è sprovvista.
Ciò non significa che non mi interessi la pace nel mondo, la tutela delle minoranze e le altre cose che già in tanti ti chiederanno, così come non significa che passi in secondo piano la questione dei miei regali che almeno quest’anno, dato che sono stato buono, vorrei ricevere cospicui e costosi, però visto che sento la mia città non gestita opportunamente da chi dovrebbe, mi rivolgo a te.
Tra qualche mese mi auguro di poter avanzare di presenza le mie proposte di miglioramento a chi sarà chiamato ad amministrarci ma, per adesso, l’unica mia risorsa è questa lettera.
A pensarci bene un numero al quale mi è consentito di inviare degli sms, con una sempre viva ancorché aleatoria speranza di ottenere una risposta, ce l’ho, però per esperienza sono consapevole che tu, caro Babbo Natale, è più probabile che riesca a dar seguito alle mie richieste.
Ad ogni modo ti auguro buon lavoro e cerca di non dimenticarci.
Saluti
Carmelo Comisi
sebbene tu sia lappone mi rivolgo a te perché in questo periodo sei la persona più influente alla quale ci si possa rivolgere, certo, a pensarci bene, il festeggiato non sei tu ma visto che quell’altro è un bambino preferisco chiedere a te, se non altro per rispetto alla tua canizie.
La prossima settimana sarà la notte in cui porterai i regali entrando dai camini e, sebbene qui a Vittoria camini ce ne siano pochi, sono sicuro che saranno diverse le persone che riceveranno dei regali, magari non da parte tua ma di sicuro li riceveranno. Purtroppo però viviamo in un periodo brutto, in particolar modo nella nostra città: molte persone non hanno lavoro, molti si arrabattano e parecchi di quelli che un tempo non avevano grossi problemi adesso arrivano a stento alla fine del mese. Quindi, da bravo cittadino, sinceramente mi preoccupo per loro e, sebbene difficilmente tu avrai in programma di visitare le loro case, e non esclusivamente perché sono povere e perciò prive di camino o di qualche altra forma di riscaldamento, ti prego di portare a loro quanto meno lo spirito del Natale; che non è certo quello fatto di suoni, luci e colori, guarnito magari da una pista sul ghiaccio in stile Rockefeller Center, bensì quello spirito di amore, solidarietà e condivisione di cui da diversi anni ormai Vittoria è sprovvista.
Ciò non significa che non mi interessi la pace nel mondo, la tutela delle minoranze e le altre cose che già in tanti ti chiederanno, così come non significa che passi in secondo piano la questione dei miei regali che almeno quest’anno, dato che sono stato buono, vorrei ricevere cospicui e costosi, però visto che sento la mia città non gestita opportunamente da chi dovrebbe, mi rivolgo a te.
Tra qualche mese mi auguro di poter avanzare di presenza le mie proposte di miglioramento a chi sarà chiamato ad amministrarci ma, per adesso, l’unica mia risorsa è questa lettera.
A pensarci bene un numero al quale mi è consentito di inviare degli sms, con una sempre viva ancorché aleatoria speranza di ottenere una risposta, ce l’ho, però per esperienza sono consapevole che tu, caro Babbo Natale, è più probabile che riesca a dar seguito alle mie richieste.
Ad ogni modo ti auguro buon lavoro e cerca di non dimenticarci.
Saluti
Carmelo Comisi