VITTORIA - DOMENICA 22 MAGGIO STUDIOSI E POLITICI A CONFRONTO SUL LIBERTY A VITTORIA E IN SICILIA.
IL LIBERTY A VITTORIA
Tra la fine dell´Ottocento e i primi anni del Novecento a Palermo, su impulso dell´architetto Ernesto Basile, si affermava lo stile Liberty che si ispirava, reinventandola, all´Art Nouveau parigina.
Questo movimento architettonico, basato sulla raffinatezza decorativa e sui ricorrenti motivi floreali, si diffondeva ben presto in tutta la Sicilia, sia nelle forme dettate dal Basile sia in quelle che hanno dato vita al cosiddetto "Liberty minore". Quest´ultimo si affermava con pregevoli realizzazioni a Vittoria e in altri centri della Sicilia sud-orientale.
Per queste ragioni già qualche decennio fa l´on. Aiello si muoveva, attraverso un disegno di legge presentato all´Ars, perché accanto al glorioso Barocco siciliano anche il Liberty avesse il riconoscimento da parte dell´UNESCO di Patrimonio dell´Umanità.
Il Liberty non solo "minore" di Vittoria e di altre realtà urbane sud-orientali fu il frutto della volontà del ceto medio, fatto di borghesi, artigiani e agricoltori, di rendere più bella la città e la frazione di Scoglitti facendo costruire, e abbellire da scalpellini, capimastri e decoratori, edifici di ogni sorta caratterizzati da una grande efficacia artistica ed espressiva.
Al fine di tale riconoscimento si è deciso di promuovere questo Convegno, presieduto dalla dott.ssa Jolanda Scelfo, in collaborazione con esponenti del mondo politico e culturale siciliano.
Aossociazione «Il Liberty Patrimonio dell´Unesco»
Tra la fine dell´Ottocento e i primi anni del Novecento a Palermo, su impulso dell´architetto Ernesto Basile, si affermava lo stile Liberty che si ispirava, reinventandola, all´Art Nouveau parigina.
Questo movimento architettonico, basato sulla raffinatezza decorativa e sui ricorrenti motivi floreali, si diffondeva ben presto in tutta la Sicilia, sia nelle forme dettate dal Basile sia in quelle che hanno dato vita al cosiddetto "Liberty minore". Quest´ultimo si affermava con pregevoli realizzazioni a Vittoria e in altri centri della Sicilia sud-orientale.
Per queste ragioni già qualche decennio fa l´on. Aiello si muoveva, attraverso un disegno di legge presentato all´Ars, perché accanto al glorioso Barocco siciliano anche il Liberty avesse il riconoscimento da parte dell´UNESCO di Patrimonio dell´Umanità.
Il Liberty non solo "minore" di Vittoria e di altre realtà urbane sud-orientali fu il frutto della volontà del ceto medio, fatto di borghesi, artigiani e agricoltori, di rendere più bella la città e la frazione di Scoglitti facendo costruire, e abbellire da scalpellini, capimastri e decoratori, edifici di ogni sorta caratterizzati da una grande efficacia artistica ed espressiva.
Al fine di tale riconoscimento si è deciso di promuovere questo Convegno, presieduto dalla dott.ssa Jolanda Scelfo, in collaborazione con esponenti del mondo politico e culturale siciliano.
Aossociazione «Il Liberty Patrimonio dell´Unesco»