VITTORIA - VANDALIZZATA LA SCULTURA DI SALVATORE GALLO: il commento di Peppe Guastella.
Un veccho proverbio siciliano recita così : "zappare all'acqua e seminare al vento ", ovvero rendere vani gli sforzi.
E' quello che in molte circostanze sta accadendo a Vittoria, soprattutto dall'insediamento del sindaco Aiello. Accade che le panchine, i giochini, la villa comunale e tanti altri siti comunali interessati dalla “cura Aiello” vengano sistematicamente presi di mira dai vandali. Fin qui nulla di nuovo, diremmo: tutta l'Italia è vittima degli attacchi di bande di teppisti, che si divertono a vandalizzare e distruggere i beni della collettività. Questo fenomeno pare sia notevolmente accresciuto dopo la pandemia. Psicologi, sociologi, addetti ai lavori della mente umana e del relativo comportamento sostengono infatti che i 45 giorni di reclusione forzata abbiano scatenato l'ira funesta di menti deboli, che così si sono messi a dare sfogo alle loro frustrazioni. Sarà! Probabilmente due o tre ceffoni ben assestati sarebbero più efficaci di tanti psicofarmaci. Ma questo è il parere personale di chi scrive.
Ma tornando a Vittoria, il fenomeno vandalismo assume toni inquietanti, perchè questa volta ad essere presa di mira non è stata una panchina e non è stato vandalizzato uno dei giochini installati nelle piazzette o nelle aree dedicate ai più piccoli. Questa volta a farne le spese è stato il Monumento ai Caduti per la Pace. Opera in bronzo dell'artista Salvatore Gallo, donata alla città di Vittoria negli anni '80, da qualche mese, dopo il recente restyling della bellissima Villa Comunale, era stata piazzata in alto sulla scalinata che si erge fino a raggiungere il livello stradale di Piazza Sei Martiri, proprio di fronte la Chiesa della Maddalena.
Il Sindaco Aiello l'aveva fatta installare su di un piedistallo, che in basso recita “ VITTORIA PER LA PACE”: il monumento di bronzo raffigura un soldato a terra. L' opera è stata letteralmente scaraventata giù dal piedistallo, che la sosteneva restituendo un' immagine, che ricorda la caduta di alcuni “regimi”: quindi un gesto simbolico.
Aiello non si ferma alle apparenze e non si limita ad attribuire il vile gesto ad un'orda di vandali, bensì a qualcosa di più forte. Il sindaco da' una chiave di lettura ben diversa: egli “legge” tra le righe un attacco vero e proprio alla citta' e alla sua amministrazione. E se da una parte la stragrande maggioranza dei cittadini vittoriesi maninifesta la propria indignazione di fronte al vile gesto, dall'altra c'è una parte, soprattutto politica, che tace. E Aiello come sempre non ci sta: paragona il silenzio assordante di una parte delle Istituzioni al silenzio omertoso che per 30 anni ha coperto la latitanza di un boss.
L'attacco è stato ben studiato e messo in atto con tutte le precauzioni del caso, le telecamere di sorveglianza sono state distrutte, le forze dell'Ordine indagano e la città assiste con preoccupazione all'evolversi di tali fatti.
Peppe Guastella- l'Eco degli Iblei- Vittoria
E' quello che in molte circostanze sta accadendo a Vittoria, soprattutto dall'insediamento del sindaco Aiello. Accade che le panchine, i giochini, la villa comunale e tanti altri siti comunali interessati dalla “cura Aiello” vengano sistematicamente presi di mira dai vandali. Fin qui nulla di nuovo, diremmo: tutta l'Italia è vittima degli attacchi di bande di teppisti, che si divertono a vandalizzare e distruggere i beni della collettività. Questo fenomeno pare sia notevolmente accresciuto dopo la pandemia. Psicologi, sociologi, addetti ai lavori della mente umana e del relativo comportamento sostengono infatti che i 45 giorni di reclusione forzata abbiano scatenato l'ira funesta di menti deboli, che così si sono messi a dare sfogo alle loro frustrazioni. Sarà! Probabilmente due o tre ceffoni ben assestati sarebbero più efficaci di tanti psicofarmaci. Ma questo è il parere personale di chi scrive.
Ma tornando a Vittoria, il fenomeno vandalismo assume toni inquietanti, perchè questa volta ad essere presa di mira non è stata una panchina e non è stato vandalizzato uno dei giochini installati nelle piazzette o nelle aree dedicate ai più piccoli. Questa volta a farne le spese è stato il Monumento ai Caduti per la Pace. Opera in bronzo dell'artista Salvatore Gallo, donata alla città di Vittoria negli anni '80, da qualche mese, dopo il recente restyling della bellissima Villa Comunale, era stata piazzata in alto sulla scalinata che si erge fino a raggiungere il livello stradale di Piazza Sei Martiri, proprio di fronte la Chiesa della Maddalena.
Il Sindaco Aiello l'aveva fatta installare su di un piedistallo, che in basso recita “ VITTORIA PER LA PACE”: il monumento di bronzo raffigura un soldato a terra. L' opera è stata letteralmente scaraventata giù dal piedistallo, che la sosteneva restituendo un' immagine, che ricorda la caduta di alcuni “regimi”: quindi un gesto simbolico.
Aiello non si ferma alle apparenze e non si limita ad attribuire il vile gesto ad un'orda di vandali, bensì a qualcosa di più forte. Il sindaco da' una chiave di lettura ben diversa: egli “legge” tra le righe un attacco vero e proprio alla citta' e alla sua amministrazione. E se da una parte la stragrande maggioranza dei cittadini vittoriesi maninifesta la propria indignazione di fronte al vile gesto, dall'altra c'è una parte, soprattutto politica, che tace. E Aiello come sempre non ci sta: paragona il silenzio assordante di una parte delle Istituzioni al silenzio omertoso che per 30 anni ha coperto la latitanza di un boss.
L'attacco è stato ben studiato e messo in atto con tutte le precauzioni del caso, le telecamere di sorveglianza sono state distrutte, le forze dell'Ordine indagano e la città assiste con preoccupazione all'evolversi di tali fatti.
Peppe Guastella- l'Eco degli Iblei- Vittoria